Concimazione
Difficilmente il vostro terreno sarà abbastanza “ricco” da poter sostenere efficacemente delle coltivazioni.
Per supplire a questa mancanza bisogna aggiungere alla terra del concime: il migliore è il letame bovino, purché sia vecchio di almeno un anno (altrimenti rischia di “bruciare” le piante con un quantitativo eccessivo di azoto).
Se non riuscite a reperirlo, potete trovare in commercio del letame fermentato ed essiccato in cubetti (di solito denominato concime pellettato).
La quantità di concime necessario è piuttosto modesta: ne bastano circa 2 Kg per metro quadro, da distribuire come segue.
Durante la vangatura autunnale (vedi sopra), create in ogni aiuola una piccola "trincea" profonda circa 30 cm che deve correre lungo tutto il lato lungo dell’aiuola stessa. Mentre vangate abbiate cura di buttare la terra scavata lungo il lato opposto.
Mettete del letame nella “trincea” appena creata, nella misura di circa 1 Kg per 1 metro quadro. Fatto questo, procedete a vangare la striscia di terra immediatamente adiacente, buttando le zolle rivoltate sopra al letame nella “trincea”.
A questo punto avrete creato una nuova “trincea”: procedete come per la prima, interrando il letame e quindi coprendolo con le zolle prese dalla striscia di terra successiva. Ripetete l’operazione fino alla fine dell’aiuola.
Quando l’aiuola è completamente vangata, distribuite sulla sua superficie un ulteriore Kg di letame per ogni metro quadro.
Parassiti, malattie e trattamenti
Il vostro piccolo orto non avrà certo bisogno di ottenere certificazioni di agricoltura biologica; ciononostante, sarebbe un controsenso impiegare in maniera massiccia prodotti chimici in un contesto di questo genere, sia perché sono piuttosto costosi, sia perché ci si espone al rischio di intossicazioni.
Inoltre, non è infrequente che una parte dei parassiti sviluppi una certa resistenza agli antiparassitari, obbligando il coltivatore all’uso di nuovi veleni o di una combinazione di più prodotti.
Per evitare che le vostre verdure siano attaccate in maniera massiccia da parassiti, funghi e simili basteranno alcuni trattamenti preventivi e all’occorrenza dei lievi interventi correttivi.
Durante la crescita, irrorate le piante con poltiglia bordolese (un antiparassitario a base di rame) mista a silicato di sodio. La poltiglia uccide la maggior parte dei parassiti e il silicato aiuta a farla aderire meglio, oltre ad “incollare” alcuni piccoli insetti alle foglie.
La poltiglia bordolese si trova spesso già pronta, ma se volete preparare da soli un’alternativa più efficace, potete usare una miscela di zolfo e ossicloruro di rame (si trovano nei negozi di giardinaggio), sempre unita al silicato di sodio.
Quest’ultimo non è sempre facile da reperire: se non lo trovate, potete sostituirlo con del sapone di marsiglia puro, che è leggermente meno efficace ma sicuramente più disponibile.
Ripetete questo trattamento per due o tre volte durante il ciclo vitale delle piante (a seconda della sua lunghezza). Distribuite tutte le sostanze esclusivamente dopo il tramonto, per non colpire anche gli insetti utili (come le api o le coccinelle).
Dopo ciascun intervento, aspettate almeno venti giorni prima di consumare gli ortaggi trattati.
Nonostante tutti i vostri sforzi, è possibile che alcuni parassiti attacchino comunque le coltivazioni; in ogni caso, se avete preso tutte le dovute precauzioni non dovreste perdere una parte consistente del raccolto.
giovedì 3 settembre 2009
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